9 settembre 2013

Cosa c'è di sbagliato

Questo primo articolo inizia con le parole di Alan Watts, tradotte in esclusiva per tutti voi.
Alan Watts non dovrebbe richiedere presentazioni, ma basti dire che è uno dei più grandi pensatori e filosofi che la nostra epoca ha avuto l’onore di vedere, il suo successo piu grande è stato quello di fondere Zen, Buddismo, Psicologia Junghiana ed esperienze di tipo enteogeno.
Ecco a voi il video:
Com’è che sembra che noi non riusciamo ad adattarci all’ambiente senza distruggerlo?
Com’è che in qualche modo questa cultura rappresenta soltanto la legge della diminuzione del guadagno?
Che il nostro successo è un Fallimento, Che stiamo costruendo – in altre parole un’enorme civiltà tecnologica che sembra promettere il realizzarsi di ogni desiderio semplicemente toccando un pulsante.
In tanti altri aspetti le ricchezze che produciamo sono effimere e come risultato di ciò siamo frustrati siamo terribilmente frustrati…
Riteniamo che l’unica cosa da fare è andare avanti e ottenere sempre di più.
Come risultato di ciò tutto il paesaggio inizia ad assomigliare alla cambretta di un bambino viziato che ha troppi giocattoli, dei quali si è annoiato
quindi li getta via alla stessa velocità con la quale li ottiene giocandoci solo per qualche minuto
Inoltre ci dedichiamo ad una tremenda guerra alle basilari dimensioni di tempo e spazio vogliamo annullare le loro limitazioni, vogliamo ottenere tutto il più presto possibile…
Vogliamo convertire i ritmi e le capacità lavorative in soldi con i quali ovviamente puoi comprare qualcosa, ma che non possono essere mangiati…per poi correre a casa dal lavoro e finalmente avere tempo per la nostra vita per divertirci..
Sapete, per la stragrande maggioranza delle famiglie quello che sembra il vero scopo della vita è quello di correre a casa per guardare una riproduzione elettronica della vita che non si può toccare non si può odorare e non ha sapore.
Potresti pensare che le persone tornino a casa per il vero scopo della vita…
in una vera cultura materialistica esse tornerebbero a casa per partecipare ad un colossale banchetto oppure andando per fare l’amore o per perdersi in un tripudio di musica e danze
Ma nulla del genere Sembra invece che il vero scopo sia semplicemente lapassiva contemplazione di uno schermo di parlante
Si vedono migliaia e migliaia di case buie con questo piccolo schermo elettronico che sfarfalla nella stanza.
Tutti sono isolati, fissi a guardare questa cosa e non c’è più una vera comunione con gli altri, per nulla.
Questo isolamento delle persone in un loro mondo privato è in realtà la creazione di unapopolazione senza cervello e così non stiamo mai in compagnia ad eccezione delle occasioni in cui possiamo far emergere la nostra ostilità come il football, o i giochi a premi..
Perfino nei programmi che si vedono in televisione è perfettamente accettata l’esibizione di persone che colpiscono e uccidono i loro simili ma mai che si vedano persone che si amano per davvero.
A questo punto si può trarre la conclusione che il presupposto fondamentale dietro tutto questo sia che l‘espressione dell’amore fisico sia molto più pericoloso dell’espressione fisica dell’odio.
Pare che una cultura basata su questi presupposti sia fondamentalmente folle e che si dedichi – ovviamente involontariamente – ma comunque si dedichi non alla sopravvivenza ma alla reale distruzione della vita.

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